Quanto costa al datore di lavoro il bonus carburante? Nel seguente articolo la risposta a questa domanda e molto di più.

Cosa sono e come sono disciplinati i buoni carburante?

I buoni carburante, a cui si fa riferimento parlando di Bonus Carburante o Bonus Benzina all’interno del Decreto “Trasparenza prezzi carburante” n.5/2023, sono agevolazioni volte a sostenere il reddito dei lavoratori dipendenti e a venire incontro alle loro difficoltà economiche.

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Perché sono stati introdotti i buoni carburante?

I buoni carburante si aggiungono alla disciplina dei fringe benefit e sono stati introdotti per la prima volta dal “Decreto Ucraina” nel 2022, col fine primario di contenere i prezzi dei carburanti che hanno subìto un’impennata notevole per effetto delle politiche speculative che hanno caratterizzato l’ultimo biennio.

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Chi ha la facoltà di assegnare i buoni carburante?

Il datore di lavoro privato ha la facoltà di erogare questi compensi esentasse per ciascuno dei suoi lavoratori subordinati, nell’arco del periodo d’imposta 2023.

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A quanto ammonta il valore di un buono carburante?

Il valore di un singolo buono carburante ammonta a 200 euro annui per ciascun dipendente. Questo valore è esente da imposizione fiscale. Il lavoratore subordinato che riceve quest’importo può spenderlo esclusivamente per l’acquisto di carburante per locomozione come benzina, gasolio, GPL, metano (sono incluse le ricariche per i veicoli elettrici).

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Il decreto “Trasparenza prezzi carburante” 5/2023

Il 14 gennaio 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto-legge n. 5 intitolato “Disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti”.

Il decreto, oltre a regolamentare le modalità di erogazione dei buoni carburante, sancisce un rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi e stabilisce che gli esercenti sono obbligati ad indicare la media dei prezzi praticati su base regionale presso i singoli impianti di distribuzione carburanti.

Il decreto Trasparenza estende la valenza dei buoni carburante fino al 31 dicembre 2023.

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Cosa accade al superamento della soglia dei 200 euro?

Qualora la soglia di 200 euro venisse superata, l’intera somma versata a titolo di bonus sarà sottoposta a tassazione, verrà inclusa cioè nel calcolo del reddito imponibile del lavoratore dipendente.

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Chi ha diritto a ricevere i buoni carburante?

Gli unici a poter beneficiare dei buoni carburante sono i lavoratori subordinati, indipendentemente dall’ammontare del loro stipendio. L’assegnazione, così come il valore effettivo del bonus concesso, è a totale discrezione dell’azienda che può scegliere liberamente le risorse a cui destinarlo. Non è necessario presentare alcuna domanda. Sono escluse le amministrazioni pubbliche e le partite iva (a meno che queste ultime non abbiano dei dipendenti a carico).

Ma quanto costano all’azienda i buoni carburante?

Quanto costa al datore di lavoro il bonus benzina?

I buoni carburante hanno per l’azienda un costo aggiuntivo del 30%, quindi per un importo erogato pari a 200 euro, il costo imputato all’azienda sarebbe di 260 euro.

Fino all’anno scorso, questi benefit venivano esclusi dai fini contributivi, quindi erano del tutto detraibili, ma dal 2023, pur rimanendo detassati, se ne deve considerare il versamento dei contributi previdenziali.

I buoni carburante possono essere cartacei o elettronici (usa e getta o ricaricabili). Per spenderli è sufficiente presentarli al benzinaio al momento del pagamento e lui provvederà a scalarne l’importo. Sono disciplinati in maniera separata e autonoma rispetto agli altri tipi di fringe benefit e di conseguenza le agevolazioni sono cumulabili.

Dal punto di vista contabile, gli importi erogati come buoni carburante dovranno essere inclusi nella Voce B7, ovvero “costi per servizi”, e non nella Voce B9, ovvero “costi del personale”.