Tra i benefit aziendali previsti dal nuovo decreto legge c’è il bonus benzina: come erogare il bonus carburante ai dipendenti? E quanto costa ai datori di lavoro?

I piani di welfare aziendale sono fondamentali per creare un ambiente di lavoro sano e motivante. I benefit aziendali, infatti, non solo migliorano la qualità della vita dei dipendenti, ma stimolano anche un forte senso di appartenenza all’azienda. Avere dei contributi non remunerativi come i fringe benefit è importante per consolidare il rapporto di lavoro, attrarre i talenti e mantenere le migliori risorse.


Nei piani di welfare aziendali, oltre ai fringe benefit classici come buoni spesa e premi immediati, è possibile introdurre anche il bonus carburante. Di cosa si tratta?

Bonus carburante ai dipendentiBonus carburante ai dipendenti

Bonus carburante ai dipendenti: cos’è

Per combattere il rincaro dei carburanti, il Governo ha approvato il decreto legge 21/2022 con cui si sanciva la possibilità per i datori di lavoro di erogare buoni benzina ai dipendenti per un valore massimo di 200€. I buoni carburante ai dipendenti erano stati pensati completamente esentasse, privi di oneri contributivi e imposte.
Il bonus carburante, quindi, rientra nella categoria dei benefit aziendali che i datori di lavoro possono unilateralmente concedere ai dipendenti. Con questo benefit, infatti, i dipendenti ricevono un voucher spendibile su tutti i carburanti, compresa la ricarica elettrica per i veicoli elettrici.
Il bonus carburante si applica a tutti i dipendenti delle imprese private, a completa discrezione del datore di lavoro. Sono esclusi dal bonus benzina, quindi, tutte le imprese pubbliche e gli impiegati statali.

bonus carburante per dipendentibonus carburante per dipendenti

Requisiti dei datori di lavoro

I datori di lavoro hanno completa discrezionalità sui buoni benzina. I titolari delle aziende, quindi, possono decidere unilateralmente se erogare tale benefit.
Il nuovo DL 5/2023, però, ha cambiato la normativa legata a questo benefit. Pur rimanendo interamente deducibile dal reddito di impresa e non costituendo reddito imponibile per il lavoratore, il bonus benzina viene ora sottoposto agli oneri contributivi previdenziali. Questo ha alzato i costi per l’impresa e diminuito l’importo per il lavoratore.
Indicativamente, infatti, i contributi previdenziali per l’azienda ammontano circa al 30%, mentre per il lavoratore sono introno al 9%. Questo significa che, per un buono carburante da 200€, l’azienda avrà un costo di 260€, mentre il dipendente riceverà un importo di 180€.

Come richiedere il bonus carburante

Come visto, per richiedere il bonus carburante non è necessario presentare alcuna domanda. Questa agevolazione viene concessa direttamente dal datore di lavoro ai dipendenti.

Si tratta di un benefit nominale ad personam, ovvero è il datore di lavoro a scegliere quando, se e a chi erogare il bonus carburante.

Come erogare il bonus carburante ai dipendenti

Le modalità di erogazione del bonus carburante sono specificate nella circolare 27/E dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo questa circolare, i buoni carburante ai dipendenti costituiscono un benefit aziendale che si aggiunge al piano welfare. Questo significa che ai dipendenti può essere concesso un buono benzina dall’importo massimo di 200€ esentasse, da aggiungersi ad altri eventuali benefit sempre esentasse e completamente deducibili entro la soglia del fringe benefit, fissata a 258,23€ per il 2023.
Inoltre, vengono specificate le condizioni per erogare il bonus carburante in sostituzione dei premi di risultato. In questo caso, il datore di lavoro deve rispettare i vincoli contrattuali facendo riferimento ai contratti aziendali e territoriali. Qualora, invece, il bonus benzina venga erogato come benefit aziendale a sé stante, allora, non ci sono vincoli o preavvisi per il titolare dell’impresa.