Non solo employer branding e spirito di appartenenza all’impresa: i benefit aziendali deducibili comportano anche importanti vantaggi fiscali per l’azienda. Scopriamo come funzionano.

Attuare un piano di welfare aziendale è una scelta intelligente per le imprese. Da un lato migliora la qualità della vita dei dipendenti, alimentando un senso di appartenenza e riconoscimento verso l’azienda. Dall’altro, i benefit aziendali sono visti come una risorsa importante dai lavoratori, che ne fanno fattore determinante nelle loro scelte di carriera.

Infine, creare un piano di welfare aziendale comporta vantaggi fiscali importanti, sia per l’azienda che per il dipendente.

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Vantaggi fiscali dei benefit aziendali 

Nel caso di welfare aziendale previsto dal CCNL, gli sgravi fiscali comportano un abbattimento del costo del lavoro lordo tra il 30 e il 40%. In altre parole, un’azienda risparmia circa il 35% del costo del lavoro lordo a parità di erogazione monetaria nei confronti del lavoratore. Non tutti i CCNL prevedono benefit aziendali, ma per alcune categorie contrattuali il welfare aziendale è obbligatorio. I CCNL che prevedono obbligatoriamente il welfare sono: metalmeccanici, orafi, gioiellieri, turismo, esercizi pubblici, telecomunicazioni e ristoratori.

Deducibilità fringe benefit

Diverso è il caso dei benefit aziendali unilaterali on top. Si tratta di benefit che il datore di lavoro eroga ai dipendenti senza vincoli, come scelta libera e arbitraria, completamente discrezionale. In questo caso si parla di fringe benefit, che non costituiscono reddito imponibile per il dipendente e sono interamente deducibili per l’impresa entro un certo massimale.

L’importo massimo del fringe benefit per il 2023 è stato fissato a 258,23€. Entro questa soglia, i benefit sono esentasse e privi di oneri contributivi, sia per l’azienda che per il dipendente. Superando la quota, invece, l’intera somma sarà sottoposta a tassazione ordinaria.

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Come funzionano i benefit aziendali deducibili

In altre parole, i benefit in busta paga vanno a costituire reddito imponibile IRPEF solo qualora superino la soglia del fringe benefit stabilita dall’ultima normativa in vigore. In caso contrario sono esentasse e deducibili al 100% per l’impresa.

Normativa e criteri per ottenere vantaggi fiscali 

Per l’erogazione dei benefit aziendali è sempre bene rimanere aggiornati sulla normativa del welfare aziendalecon le circolari dell’Agenzia delle Entrate e le Leggi di Stabilità che vanno a modificare il Tuir.

Molto interessante in tal senso è la possibilità di convertire in welfare aziendale i premi di risultato. Secondo l’ultima normativa, infatti, la conversione del PDR in benefit comporta l’esenzione della contribuzione INPS. Se il premio di risultato venisse invece convertito in denaro sarebbe necessario versare l’aliquota agevolata IRPEF del 10% e la quota contributiva del 9%.